Quali sono gli interventi agevolabili? chi può fruire della detrazione? come richiedere il bonus? in che modo effettuare il pagamento dei lavori? Quali documenti conservare?
Cercheremo di fornire tutte le informazioni per rispondere ai principali dubbi che possono sorgere quando si è in prossimità di ristrutturare la propria abitazione e si vuole valutare la possibilità di richiedere il bonus per la ristrutturazione edilizia.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova Guida sulle agevolazioni che introduce le ultime novità della Legge di Bilancio 2018. In particolare, una prima notizia riguarda la proroga di un altro anno dello sconto elevato al 50% fino alla comunicazione all’Enea riguardo la tipologia degli interventi effettuati.
In che modo si concretizza l’agevolazione fiscale? Essa consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare. Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2018 è possibile usufruire di una detrazione più elevata (50%) e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro. La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
È prevista, inoltre, una detrazione Irpef entro l’importo massimo di 96.000 euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati per operazioni di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Le imprese di costruzione o cooperative edilizie, in questo caso, avranno provveduto alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori.
Per la ristrutturazione di box e posti auto, l’agevolazione spetta anche per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali, per le spese relative alla loro realizzazione, e per la costruzione di autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune, purché vi sia un vincolo di pertinenzialità con una unità immobiliare abitativa. Per gli acquisti contemporanei di casa e box con unico atto, la detrazione spetta limitatamente alle spese di realizzazione del box pertinenziale, il cui ammontare deve essere specificamente documentato.
Dal 2018 tra i beneficiari dell’agevolazione sono inclusi anche gli istituti autonomi per le case popolari e i soggetti con finalità analoghe, tra cui le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, purché gli interventi di ristrutturazione siano realizzati su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica o, se si tratta di cooperative a proprietà indivisa, assegnati in godimento ai soci.